Rapporto Mal Aria 2020

Secondo i dati pubblicati da Legambiente e riferiti all’anno 2020, l’Italia si conferma in cronica emergenza da inquinamento atmosferico e i dati dei superamenti giornalieri dei limiti di legge per il Pm10 del 2020 lo evidenziano: sono 35, su 96 di cui si hanno i dati disponibili, le città capoluogo che vanno in almeno una centralina
di monitoraggio oltre il limite giornaliero previsto per le polveri sottili (stabilito in 35 giorni in un anno solare con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi per metro cubo). Undici le città nelle quali si sono avuti più del doppio dei giorni di superamento dei limiti.

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Torino in una fredda giornata d’inverno. Anche nel 2020 il capoluogo piemontese ha avuto il maggior numero di giorni di sforamento del limite del pm10

A Torino la centralina (Grassi) con il valore peggiore in assoluto con 98giorni di superamenti, quasi tre volte sopra il limite dei 35 giorni. Quindi Venezia con 88 giorni (Tagliamento),Padova (Arcella) 84, Rovigo (Largo Martiri) 83, Treviso ( Via Lancieri) 80
Milano (Marche) 79, Avellino(scuola Alighieri) Cremona (Via Fatebenefratelli) 78, Frosinone(scalo) 77, poi Modena (Giardini)e Vicenza (San Felice) che con 75 giorni di superamento dei limiti,

Distribuzione regionale

in Piemonte solo 4 le centraline delle città capoluogo che fanno registrare un numero di superamenti inferiore al limite dei 35: le due presenti a Biella (Lamarmora e Sturzo), l’unica di Cuneo (Alpini) e quella di Verbania (Gabardi),che fanno dei tre capoluoghi gli unici piemontesi nei limiti di legge. Non va meglio in Lombardia dove oltre a Milano, che ha tutte e quattro le centraline disponibili molto oltre i limiti di legge, anche a Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Mantova, Monza e Pavia tutte le centraline sforano i limiti dei 35
giorni di superamento. Solo a Lecco, Sondrio e Varese tutte le centraline rispettano i limiti.
In Veneto solo Belluno può dirsi “in regola” con tutte e due le sue centraline ampiamente al di sotto dei 35 giorni di superamento dei limiti, mentre tutte quelle di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza sforano ampiamente il limite normativo.
Anche l’Emilia Romagna non sorride, per chiudere il quadro delle Regioni del bacino Padano, con le sole due centraline di Forlì, l’unica di Cesena e due delle tre di Bologna (Giardini Margherita e Via Chiarini) che rispettano i limiti. Tutte le altre risultano fuori norma.
Il problema però non è solo concentrato nelle regioni del bacino padano o comunque del Nord Italia . Settima, infatti, è la campana Avellino (centralina Scuola Alighieri),
nona la laziale Frosinone (Frosinone Scalo), ventiquattresima Napoli (Via Argine),ventottesima l’umbra Terni (Le Grazie), trentunesima Roma (Tiburtina), trentaquattresima un’altra campana, Benevento (Campo Sportivo).

Avellino, risveglio con la nebbia. E aria sempre più inquinata
Il centro di Avellino in una giornata di nebbia. La città campana è stata nel 2020 la più inquinata tra tutti i capoluoghi del Centro-Sud.

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